LA GENTE PER BENE
decrepita, da non saper più sorridere ai vent'anni sereni e biondi? Ebbene no. Non voglio brontolare. C'è sempre modo di dire con garbo anche le cose più
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meraviglia, se udissero dire che sono nate maritate. E così si diventa mamme all'età di giocare alla bambola, si è nonne a vent'anni, e s'invecchia presto
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poteva assistere a nozze. Si tirò addosso un ridicolo da cui non potè più liberarsi. Una signorina che a venticinque anni si desse l'aria bambina di dire
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ragionare o di sragionare, il che viene a dire lo stesso: hanno preso il loro posto in società. Hanno dunque, oltre l'obbligo della civiltà elementare che
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la superiorità della sua forza, obbligandole ad una soverchia fatica per non sfigurare al suo confronto. È superfluo il dire che certi discorsi di
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fanno molte in simili circostanze: * "Non posso: faccio la mamma" con accompagnamento di smorfiette e sorrisi, che vuol dire: "rinuncio ai divertimenti
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intendo dire che il matrimonio non abbia le sue grandi gioie, che il loro affetto di sposi non dia alle loro compagne soddisfazioni forse, e senza forse
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visita colle iniziali P. C. scritte a mano che vuol dire per congratulazioni * Profondamente sentite come profondamente espresse. * Ma cosa importa
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cose speciali ai nostri tempi, ai nostri costumi, che io posso dire, perchè in questi costumi ed in questi tempi ci vivo, e che in nessun galateo antico
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manoscritta, a nome del babbo e della mamma. Ma prima di parlar del battesimo, mi lascino dire, signore mie, che dà una gran buona idea dell'educazione d'una
Accademia della crusca
